
Il consumo di suolo rappresenta, emblematicamente, uno degli aspetti più caratterizzanti della presenza umana sul territorio.
Spesso, questa attività, che è una diretta conseguenza del processo di urbanizzazione, non è stata giustificata da reali esigenze residenziali o produttive, quanto dalla necessità di “far cassa” comunque, trasformando perciò il terreno, e di conseguenza il paesaggio, in una cassaforte sempre aperta e inesauribile dalla quale prelevare tutte le risorse, senza alcun criterio razionale.
Questa azione di prelievo forzoso delle risorse ha fatto perdere di vista che il consumo di suolo ha creato negli ultimi decenni dei devastanti effetti ambientali mai quantificati con precisione, ma capaci di impoverire l’ecosistema e, pertanto, più in generale, la base stessa della nostra esistenza.
Per questi motivi, nel quadro dei progetti di pianificazione territoriale denominati “Franciacorta Sostenibile” e “Pianura Sostenibile”, la nostra Fondazione ha affidato nei primi anni di lavoro al prof. Paolo Pileri, uno dei più attenti osservatori del fenomeno, e al suo gruppo di ricerca un lavoro con l’obiettivo di offrire al pubblico degli amministratori locali, dei cittadini e degli imprenditori, in un linguaggio fruibile le informazioni e dati puntuali sul processo di consumo del suolo e sugli effetti ambientali che sta creando.
La finalità è stata quella di innescare processi virtuosi, condivisi e partecipati di governo del territorio, improntati a migliorare la qualità della vita delle comunità locali, partendo proprio dalla gestione intelligente dell’unico vero tesoro che meriti di essere salvaguardato, anche per chi verrà dopo di noi: la terra sulla quale viviamo e che ci nutre.
L’auspicio è stato quello di fornire un utile supporto per le politiche urbanistiche del territorio. L’esito è stata la pubblicazione del lavoro SUOLI D.O.C. – Effetti dell’uso e del consumo di suolo in Franciacorta e nella Pianura bresciana.

Nel territorio studiato, una mezzaluna attorno a Brescia tra le colline della franciacorta a nord-ovest e la bassa pianura agricola a sud, risiedono circa 586.000 abitanti (l’8,9% della Lombardia di pianura e di collina). 88 comuni che gestiscono oltre l’11% del paesaggio planiziale e collinare lombardo. Il 43% di questi comuni ha meno di 5.000 abitanti (11 ne hanno meno di 2.000) e solo 6 hanno più di 15.000 abitanti. Una “fetta” di Lombardia importante, sicuramente con un rilevante peso sotto il profilo economico. Una regione nella regione. Un territorio forte per agricoltura, industria, turismo. Posto a ridosso delle valli Alpine con le quali mantiene un rapporto strettissimo. Attraversato da corridoi autostradali (la A4 lungo l’asse est-ovest e la A21) e da linee ferroviarie strategiche: Torino-Venezia, Brescia-Parma- La Spezia. Un aeroporto internazionale. Ancora molti spazi agricoli (74%) ne caratterizzano il paesaggio, ma meno spazi naturali e più spazi urbani (23%) e pochissimi spazi dedicati a verde urbano (1,2%). Pochi parchi. Uno sprawl urbano aumentato. Questo volume ha la finalità di innescare processi virtuosi, condivisi e partecipati di governo del territorio, improntati a migliorare la qualità della vita delle comunità locali, partendo proprio dalla gestione intelligente dell’unico vero tesoro che meriti di essere salvaguardato.